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Istituto Comprensivo Statale di Meldola - (FC)
Scuola Secondaria di I grado
"D.ALIGHIERI"
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di MELDOLA
Via della Repubblica, 47 - 47014 Meldola (FC)

Oggetto: Obbligo vaccini - Chiarimenti per le famiglie
Protocollo/Numero: 217
Pubblicata il: 07/08/2017
Destinatari: Docenti, ATA, Genitori
Plessi: Scuola Secondaria di Primo Grado "D.Alighieri", Scuola Primaria "E. De Amicis", Scuola dell'Infanzia "Girotondo", Scuola dell'Infanzia "Giramondo"

Circolare n. 217 Meldola, 07/08/2017

Alle famiglie

Al personale docente e non docente


Oggetto: obbligo vaccini - chiarimenti per le famiglie.

Come è noto, la Camera ha nei giorni scorsi convertito in legge il cosiddetto "decreto vaccini" che amplia l'elenco delle vaccinazioni obbligatorie per i minori e modifica le sanzioni in caso di inadempimento dell'obbligo vaccinale relativamente ai servizi educativi, alle scuole ed ai centri di formazione professionale regionale. Si pubblica quindi, ad uso delle famiglie degli alunni e del personale dell'IC Meldola, la seguente nota esplicativa, che si compone di due parti:

I. Chiarimenti relativi al provvedimento legislativo

II. Gli adempimenti della scuola

I. Chiarimenti relativi al provvedimento legislativo

L'intervento mediante decreto-legge si è reso necessario in quanto, dal 2013, si è registrato un progressivo e inesorabile trend in diminuzione del ricorso alle vaccinazioni, sia obbligatorie sia raccomandate, che ha determinato una copertura vaccinale al di sotto del 95%, soglia raccomandata dall'OMS per la cosiddetta "immunità di gregge", per proteggere, cioè, indirettamente, anche coloro che, per motivi di salute, non possono vaccinarsi. Date le proteste manifestatesi nei confronti di questa disposizione di legge, si ritiene opportuno chiarire quanto segue, in attesa di procedere agli adempimenti previsti:
1. La vaccinazione è un interesse di sanità pubblica (non è quindi corretto interpretarla come un evento che riguarda semplicemente il singolo bambino e le decisioni della singola famiglia): l'immunizzazione di un soggetto non è solo un vantaggio per il singolo, ma determina un beneficio per l'intera comunità. Le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), delle società scientifiche, del mondo della scienza in generale, fanno sempre riferimento alla possibilità di raggiungere un livello di protezione così ampio, tramite vaccinazione, affinché il vi-rus, il microrganismo, il batterio possano non circolare più all'interno della comunità. Ecco perché la vaccinazione viene definita un interesse di sanità pubblica, a tutela, in particolar modo, dei soggetti più deboli (ad esempio le persone immunodepresse a seguito di gravi patologie).

2. I vaccini attuali sono sicuri: tra l'ideazione di un vaccino e la sua disponibilità sul mercato trascorrono circa sei anni, durante i quali si svolge la sperimentazione clinica, con diverse fasi importanti e definite dalla normativa europea e dal Parlamento europeo, che ha disciplinato e reso uniforme la modalità di sperimentazione in tutta l'Unione Europea.

3. I vaccini attuali sono efficaci: prima che ciascun vaccino venga immesso nel mercato ne va provata l'efficacia. Deve, cioè, essere scientificamente dimostrato che è in grado di prevenire l'infezione, la malattia, le sue complicanze e determinare l' immunizzazione nel tempo.

4. Il calendario vaccinale è studiato con attenzione: il cosiddetto calendario vaccinale, che stabilisce la sequenza con la quale il vaccino deve essere somministrato, è stabilito attraverso approfonditi studi volti a valutare il momento migliore, sia dal punto di vista biologico per somministrare il vaccino, sia rispetto a criteri epidemiologici adeguati, per garantire ai soggetti vaccinati la protezione nel momento di maggior rischio di esposizione a microrganismi patogeni. Il calendario è costantemente revisionato, tenendo conto degli aggiornamenti della scienza, della situazione epidemiologica delle diverse malattie, delle esigenze organizzative e delle nuove preparazioni vaccinali. Si ricorda, infatti, che i vaccini sono cambiati moltissimo nel corso dei decenni, migliorando non solo nella composizione, ma anche nella sicurezza e nell'efficacia.

5. La diffusione dei vaccini NON costituisce un guadagno significativo per le case farmaceutiche (è quindi poco realistico ipotizzare la presenza di pressioni delle multinazionali dietro la diffusione dei vaccini): la spesa per i vaccini nel mondo corrisponde solamente al 2% della spesa complessiva dei farmaci, tanto che, negli ultimi anni, molte multinazionali produttrici dei farmaci, a partire dagli Stati Uniti e dall'Europa, hanno smesso di produrli. Le aziende produttrici infatti preferiscono investire - sia nella ricerca, sia nella produzione - in quei farmaci che danno maggiore garanzia di guadagno. Se è vero che i vaccini sono sicuramente un farmaco ad elevato valore sociale, il valore economico ad essi attribuito è molto basso se paragonato a farmaci diversi. In Italia con una spesa farmaceutica totale pari a 28,9 miliardi di euro, la spesa per i vaccini ammonta a 317,9 milioni, l'1,4% . E' quindi poco realistico immaginare che la necessità delle vaccinazioni sia un "trucco" ideato dalle multinazionali a fini economici.

6. L' "obbligo" non è una novità del decreto: prima del decreto-legge, nel nostro Paese, vigeva l'obbligo per quattro vaccinazioni: la difterica, l'antitetanica, la poliomielite, l'anti epatite B. Fino al 1999 il mancato rispetto dell'obbligo comportava l'applicazione di sanzioni pecuniarie e il rifiuto dell'iscrizione a scuola. Nel 1999 fu deciso di abolire il divieto di iscrizione perché si pensava di aver raggiunto la copertura vaccinale tale da garantire una sufficiente diffusione e immunizzazione nel nostro territorio. Nel corso di questi anni tuttavia, per tutte le tipologie di vaccinazione, non solo per le 4 obbligatorie, il livello di copertura vaccinale non ha raggiunto i valori auspicati e i cosiddetti livelli di soglia - come definiti e indicati da numerose organizzazioni scientifiche diversificate anche per le diverse malattie infettive - tali da garantire la necessaria sicurezza. Solo sei regioni, sul totale, riescono a superare la soglia di sicurezza; otto regioni sono addirittura al di sotto del 93%. Queste differenze significative tra regione e regione rendono ancora più importante l'adozione di un indirizzo unico per tutto il Paese in materia di prevenzione primaria.

7. E' inutile intervenire con i vaccini quando le epidemie sono già scoppiate: le vaccinazioni servono proprio per prevenire le epidemie. Non si interviene quando l'epidemia è in corso, perché non è possibile fermare e curare con il vaccino, ad esempio, il morbillo. Il morbillo va prevenuto, bisogna agire perché la coorte di persone sensibili a questa malattia venga immunizzata e si impedisca che si arrivi ad un'epidemia.


8. Anche nel caso dei vaccini, come in altri ambiti, bisogna fare molta attenzione alle fake news: Le fake news, cioè le "bufale" diffuse dai mezzi di comunicazione, soprattutto sul web, sono state alimentate nel corso di questi anni, toccando anche l'ambito della discussione sui vaccini; ad esempio, l'idea che i vaccini possano in qualche modo essere collegati allo sviluppo dell'autismo nei bambini è stata disconfermata da tutta la comunità scientifica e lo stesso personaggio che l'aveva lanciata ha ammesso di aver falsificato la ricerca; tuttavia, tale notizia ha continuato a diffondersi per anni, anche dopo le smentite ufficiali.

E' fondamentale non dimenticare che qualunque verità scientifica deve essere comprovata da ricerche serie, svolte da personale qualificato secondo protocolli sperimentali documentati e validati dalla comunità scientifica internazionale.

La diffusione di informazioni non supportate da dati scientificamente validati, o di notizie parziali estrapolate da un contesto di ricerca complesso, produce facilmente fake news, che possono indurci a comportamenti scorretti e pericolosi.

II. Gli adempimenti della scuola

1. I documenti da presentare a scuola

I dirigenti scolastici saranno tenuti, all'atto dell'iscrizione del minore di età compresa tra zero e sedici anni, a richiedere ai genitori o ai tutori o ai soggetti affidatari la presentazione di idonea documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie, ovvero l'esonero, l'omissione, il differimento delle stesse o copia della prenotazione dell'appuntamento per la vaccinazione presso la Asl.

La presentazione della documentazione dovrà essere completata entro il termine di scadenza per l'iscrizione, o potrà essere sostituita da un'autodichiarazione. In tal caso, la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni deve essere presentata entro il 10 luglio di ogni anno. La mancata presentazione verrà segnalata, entro i successivi dieci giorni, dai dirigenti scolastici all'azienda sanitaria locale.

2. Termini di presentazione dei documenti per l 'anno scolastico 2017-2018

Per l'anno scolastico 2017/2018, la documentazione vaccinale dovrà essere presentata entro il 10 settembre 2017 per gli asili nido e per le scuole dell'infanzia , ed entro il 31 ottobre 2017 per la scuola primaria e secondaria di primo grado. La documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie potrà essere sostituita da dichiarazione dei genitori. La scuola provvederà nei prossimi giorni a mettere a disposizione un modello di dichiarazione per le famiglie che non abbiano già adempiuto all'obbligo vaccinale.

3. Termini di presentazione dei documenti a regime

Entro il 10 marzo di ogni anno i dirigenti scolastici inviano alla Asl l'elenco degli iscritti di età compresa tra 0-16 anni. Entro il 10 giugno la Asl restituisce tali elenchi, con l'indicazione di chi non è in regola.

Dopo 10 giorni dall'acquisizione di questi elenchi i genitori sono invitati a depositare, entro il 10 luglio, la documentazione che prova di essere in regola con le vaccinazioni, ovvero l'esonero, l'omissione o il differimento delle stesse, o la richiesta di appuntamento alla Asl per effettuarle.

Entro il 20 luglio i dirigenti scolastici inviano alla Asl la documentazione raccolta, in modo che la Asl possa provvedere agli adempimenti di competenza e, eventualmente, ad applicare le sanzioni.

4. Cosa succede se il bambino non è vaccinato

Fino a 6 anni non può accedere a scuola (asili nido, scuole dell'infanzia o materne). Dopo i 6 anni possono essere iscritti a scuola, e vaccinarsi successivamente entro i termini previsti (entro il termine di scadenza per l'iscrizione o entro il 10 luglio di ogni anno in caso di autocertificazione). La mancata presentazione verrà segnalata, entro i successivi dieci giorni, dai dirigenti scolastici all'azienda sanitaria locale che attiverà la procedura che potrà portare alle eventuali sanzioni.


5. Cosa succede se il bambino non è vaccinabile

I bambini o i ragazzi non vaccinabili saranno inseriti, di norma, in classi nelle quali siano presenti solo minori vaccinati o immunizzati. I dirigenti scolastici comunicheranno all'Asl, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due minori non vaccinati.


Il Dirigente Scolastico
Dott.ssa Benedetta Zaccarelli



Documenti allegati:

Anno scolastico: 2016/2017
Responsabile e titolare del procedimento: Zaccarelli Maria Paola
Incaricato/a del procedimento: Zaccarelli Maria Paola

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